La viticoltura del Lazio deve molto a Sergio Mottura, abile produttore di Civitella d’Agliano, tra i primi della regione ad aver scelto di affrontare una scelta di qualità. 130 sono gli ettari di proprietà, siti su un territorio che è ricco di risorse naturali, fra la valle del Tevere e i calanchi argillosi, in condizioni ideali per un regime di viticoltura biologico. Protagonista indiscusso resta il Grechetto, che su questi suoli calcarei si arricchisce di profondità minerali e che la fa da padrone, esprimendosi in espressione, come il Poggio della Costa (dall’omonimo vigneto) che sanno essere innovatrici ma tradizionali, dal sorso incantevole.
Giallo paglierino luminoso, al naso profuma di pesca e susina, insieme a toni salmastri che si fondono a floreale di biancospino e acacia. L’assaggio ha carattere ed eleganza, ampio nella nervatura sapido-acida, morbido grazie alla sensazione di calore e molto lungo nell’eco finale minerale.
Si abbina bene a piatti saporiti, come pasta e fagioli, lasagne, spaghetti alla carbonara ma anche baccalà in umido e grigliata di pesce.