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    Abbazia di Orval

    Birre Abbazia di Orval

    In Belgio, molto vicino al confine francese, si trova l’Abbazia di Notre-Dame d’Orval, tra le più antiche al mondo, tanto che per ricercarne le origini bisogna tornare indietro fino al 1070. In quell’epoca alcuni monaci benedettini calabresi lasciarono il proprio convento e decisero di allontanarsi dall’Italia per ravvivare la loro vita monastica; giunti in Germania, l’Arcivescovo di Trier li consiglia di recarsi nelle Ardenne, allora suo territorio diocesano e dona loro degli appezzamenti di terra. Così viene edificata l’Abbazia Orval, ancora oggi rappresentata dall’inconfondibile logo che raffigura una trota con in bocca un anello nuziale: il logo curioso proviene da una storia dai risvolti quasi fiabeschi che vede come protagonista la Contessa Matilde di Canossa. Si narra che la giovane donna si recò nelle Ardenne per visitare i lavori dell’Abbazia e che, immergendo le mani in una sorgente all’interno del monastero, perse l’anello nuziale che le scivolò dalle dita perdendosi tra le acque della fonte. Matilde pregò subito la Vergine Maria di farglielo ritrovare e, proprio in quel momento, una trota emerse dalla fonte portando in bocca l’anello! La donna, stupita dall’accaduto, esclamò ‘questo luogo è veramente la valle dell’oro!’ e da qui ‘val d’or’ che, nel tempo, diventò Orval. Nel 1124 la chiesa venne consacrata, espandendosi tanto da poter contare 130 membri, diventato la comunità più numerosa dell’intero Impero. Nel 1793, con lo scoppio della Rivoluzione Francese, l’Abbazia venne purtroppo rasa al suolo e, solo dopo 1 secolo e mezzo di abbandono, poté rinascere dalle proprie rovine, grazie ad un gruppo di monaci cistercensi. Da sempre, all’interno del monastero, sembra esserci stata una birreria ma notizie certe e scritte si hanno dal 1628; quello che è certo è che la birra Orval ha un gusto tutto suo tanto che, in francese, è stato coniato il termine ‘le goût d’Orval’ (il gusto di Orval). I monaci stessi possono assaggiarla solo due volte l’anno!

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