Il nome di questo vino proviene dal dialetto ‘marra’ con il quale si indicano i ‘detriti’ perché le uve di Pinot Nero che lo compongono vengono coltivate lungo dei terreni calcareo-argillosi che formano una fascia detritica calcarea. 100% Pinot Nero, l’uva è tutta raccolta a mano e posta in piccoli cesti che la mantengono intatta: subito dopo la raccolta, avviene immediatamente la pressatura. La fermentazione è in acciaio, a temperatura controllata e, per una piccola parte, in rovere, dopodiché è il vino affina per 11 mesi in pièces per poi terminare in bottiglia.
Rosso rubino con sfumature tendenti al granato, svela un registro di frutti di rovo in confettura, cioccolatino alla menta e alloro, pot-pourri e liquirizia, su un letto di spezie dolci e grafite. Assaggio nervoso, freschissimo, virile, mostra una trama tanica fitta ma perfettamente gestita in un corpo equilibrato ed appagante. Un grande vino, soprattutto nel finale che conferma il frutto nero croccante. Almeno 10 anni ancora davanti a se, ammesso che abbiate la pazienza di aspettare.
Con stracotto, carne alla brace ma anche formaggi molto stagionati. Da provare con polenta al sugo di spuntature.
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