Siamo nella zona di Lapio, famosa per essere la culla del Fiano: da qui, su terreni di alta collina, provengono le uve che danno vita al Bacio delle Tortore. Le forti escursioni termiche e le condizioni climatiche creano l’habitat ideale per far nascere un grande vino bianco, cavallo di battaglia di Passo delle Tortore, giovane realtà vinicola irpina che vede, tra le proprietarie, Francesca De Girolamo, figlia di Nicola che fu, per oltre 20 anni, direttore della Cantina del Taburno. L’enologo è Francesco De Pierro, allievo di Luigi Moio, tra i migliori enologi del bel paese, che si è fatto le ossa studiando e lavorando per 4 anni in Francia, tra La Côte du Rhone e Bordeaux. Con un curriculum così, non ci si può non innamorare di Passo delle Tortore e se assaggerete un bicchiere di questo Fiano, non avrete più dubbi!
Colore giallo paglierino splendente, con riflessi oro antico, ha naso intenso e coeso nel quale dispensa profumi di agrumi e frutta esotica, arricchiti da cenni salini. Sullo sfondo, erbe aromatiche, macchia mediterranea e fieno. Sorso caldo e ben salato, attraversato da una buona freschezza che si inserisce e sostiene. Lunga la persistenza che ricorda la mandorla. Piacevole nell’immediato, questo vino è l’esempio di come il Fiano, non solo resiste, ma si evolve con il tempo e siamo certi che si rivelerà tra 5-6 anni.
Spaghetti al ragù bianco di pesce, gnocchetti alle vongole ma anche con pasta con le sarde.
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